giovedì 17 aprile 2014

14 aprile 1865: assassinio Lincoln

Una litografia dell'assassinio risalente al 1865
Succede che oggi, 14 aprile 1865, a Washington, viene assassinato Abraham Lincoln, 16mo presidente degli Stati Uniti d'America. 
E' stato il deus ex machina della vittoria nella guerra civile contro gli stati confederati del sud, conflitto che segnò la fine della schiavitù negli USA. Il presidente venne colpito durante una serata al teatro Ford da John Wilkes Booth, noto attore nativo della Virginia, simpatizzante della causa sudista. Booth cospirò per anni nutrendo dapprima il progetto di rapire il presidente Lincoln, idea che nei primi mesi del 1865 si trasformò nel desiderio di assassinarlo. Booth, pur ferendosi durante le prime concitate fasi della fuga dopo l'assassinio, riuscì a dileguarsi a cavallo e adirigersi verso la Virginia, braccato dai soldati. La sua speranza è che il suo gesto causasse disorientamento tra i nordisti e desse vita a un sollevamento popolare. Venne trovato il 26 aprile in una fattoria della Virginia e ucciso sul posto. 
Imperdibile il recente film di Spielberg con Daniel Day-Lewis, per la grande prova dell'attore britannico.
Secondo una teoria tuttavia Booth non sarebbe affatto morto il 26 aprile: in quella data sarebbe stato ucciso soltanto un sosia. Il vero Booth, protetto da una sorta di servizio segreto dell'Unione, visse sotto anonimato per altri 40 anni. Sicuramente la dietrologia infarcisce la storia, ma altrettanto certamente le decisioni di Lincoln, come  quella riguardante il XIII emendamento e l'abolizione della schiavitù, crearono non propri fastidi anche tra i nordisti.
Qui sotto un documento di History Channel dedicato alla vicenda. 
 

Nessun commento:

Posta un commento